I contributi a fondo perduto per le associazioni no profit sono dei preziosi aiuti economici che vengono riconosciuti per supportare progetti legati alla TOCC, ovvero la “transizione digitale degli organismi culturali e creativi”. Si definiscono “a fondo perduto” poiché non prevedono l’obbligo di restituzione, né dell’importo nello specifico né dei relativi interessi.
Approfondimenti
Gli enti che ne beneficiano hanno la possibilità di coprire fino all’80% delle spese per il proprio progetto, con una cifra complessiva massima di 75.000 euro. Vediamo insieme come funzionano questi finanziamenti e tutto quello che è necessario sapere a riguardo.
Chi sono i beneficiari dei finanziamenti a fondo perduto per le no profit?
All’interno del PNRR (con il supporto della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura) sono stati previsti diversi bandi per l’assegnazione di tali finanziamenti a fondo perduto per il Terzo Settore. Di questo tipo di contributo possono dunque approfittare sia le associazioni no profit, sia gli enti del Terzo settore così come le piccole medie imprese. Le associazioni no profit che possono godere dei fondi offerti per lo sviluppo dei loro progetti sono quelle che operano nel settore dello spettacolo (musica, film e cinema, televisione etc) ma anche quelle attive nell’ambito della cultura (compresi gli archivi, le biblioteche e i musei), delle arti visive, della moda e del design, dell’editoria e dell’artigianato artisticoo. I fondi possono poi essere destinati anche per il finanziamento di progetti di area multidisciplinare, che si riferiscono cioè a due o più delle attività sopracitate.
Nello specifico delle no profit possono accedere ai finanziamenti a fondo perduto:
- Le ONLUS di diritto quali ad esempio le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri istituiti dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano.
- Le cooperative sociali e i consorzi costituiti esclusivamente da cooperative sociali
- Le organizzazioni (ONG) riconosciute idonee ai sensi della legge 49/87
- Tutti quei soggetti che hanno ottenuto la qualifica di Onlus in dopo l’iscrizione all’anagrafe delle Onlus
- Le imprese sociali
Quali sono i progetti ammissibili?
Prima di tutto è importante ricordare che per poter godere dei finanziamenti sarà necessario che il progetto di investimento previsto venga sviluppato in uno dei Comuni che rientrano nelle aree di delimitazione dell’attrattore. Le attività ammissibili riguardo ai progetti interessati sono quelle culturali e artistiche, ma anche quelle ricreative e di socializzazione, quelle legate alla protezione degli animali, alla protezione dell’ambiente, le attività manifatturiere etc.
Ricordiamo inoltre che per poter definire ammissibile un progetto sarà necessario verificare la sua coerenza con gli obiettivi del Programma Operativo Nazionale di Cultura e Sviluppo attraverso due livelli di analisi. Il primo controllo riguarderà la rispondenza dell’attività con i codici della classificazione ammissibili, successivamente si procederà ad un’ulteriore valutazione in fase di istruttoria del singolo progetto.
Cosa ha previsto il bando Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura del PNRR
Un esempio recente di avviso pubblico per l’erogazione di contributi a fondo perduto destinati (anche) a organizzazioni non profit è il bando “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tale bando ha destinato un totale di 20 milioni di euro di contributi a fondo perduto (ad essere ancor più precisi 19.203.322 euro) per favore l’innovazione e la transizione digitale. L’importo del bando è stato ripartito in misura uguale tra i vari ambiti di intervento; almeno il 40%, ad ogni modo, era rivolto a soggetti che avessero unità locale nelle regioni del Mezzogiorno (Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria).
Il bando specificava anche quali sarebbero state le spese ammissibili per il finanziamento. A partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda erano infatti ammissibili le seguenti spese:
- I vari macchinari, attrezzature, gli impianti, gli arredi e i mezzi mobili di ultima generazione, a patto che fossero a basso impatto ambientale e finalizzati all’utilizzo del ciclo produttivo green
- I beni immateriali e i servizi specialistici ad uso pluriennale. Erano dunque inclusi i programmi informatici, le licenze e o marchi, i brevetti ma anche le certificazioni e i know-how tecnici
- Le opere murarie fino ad un massimo del 20% del progetto di spesa ammissibile: a volte infatti può risultare necessario adeguare le strutture locali allo sviluppo di un determinato progetto
È inoltre molto importante ricordare che per essere ammessi tutti gli interventi e le spese dovevano rispettare il principio del non recare un danno significativo all’ambiente.
Come fare richiesta delle agevolazioni
Come anticipato, per poter accedere ai finanziamenti è necessario sottoporsi ad un processo valutativo, seguito dalla creazione di una graduatoria. I bandi, i cui dettagli sono disponibili online, possono essere pubblicati da diversi tipi di soggetti giuridici: a proporre opportunità simili possono essere ad esempio fondazioni di origine bancaria, fondazioni di impresa o famiglia, enti filantropici, amministrazioni pubbliche e organizzazioni comunitarie e internazionali.
Tutti gli enti che erogano questo tipo di fondi sono organizzazioni di diritto privato senza scopo di lucro che per Statuto hanno l’obbligo di erogare contributi derivanti da rendite di patrimonio o reddito ad altre organizzazioni no profit. L’obiettivo è evidente: i soldi serviranno a promuovere attività utili per la società.
In linea molto generale, per effettuare richiesta di tali agevolazioni è sempre necessario seguire i seguenti step:
- Consultare tutti i vari bandi dei finanziamenti pubblicati sui siti istituzionali dei vari enti pubblici italiani e comunitari
- Selezionare il bando in linea con le proprie caratteristiche e con il proprio progetto
- Compilare la domanda allegando il progetto e fornendo tutte le informazioni anagrafiche, finanziarie e economiche richieste nel bando (per esempio le spese previste, o il territorio dove quel progetto sarà sviluppato)
- Presentare la richiesta del finanziamento e la relativa modulistica allo sportello preposto