Le obbligazioni sono titoli di credito che conferiscono al possessore il diritto di ottenere un rimborso ad una data scadenza riscuotendo inoltre, oltre al valore nominale, anche le cedole periodiche indicate all’atto dell’emissione delle obbligazioni stesse. Normalmente le cedole non corrispondono al rendimento dell’investimento poiché questi titoli vengono emessi ad un prezzo che si discosta da quello di rimborso finale.
Approfondimenti
Le cedole delle obbligazioni non sono solo fisse, ma possono essere anche variabili, cioè agganciate a valori che vengono definiti nel momento in cui vengono emessi i bond. Per fare un esempio pratico, i Btp sono strettamente connessi all’andamento dell’inflazione. Per proteggere gli investitori che acquistano titoli di stato italiani, il Tesoro emette delle cedole minime che sono garantite e che, con cadenza semestrale, vengono incrementate in base all’andamento dell’inflazione Istat.
Va anche precisato che il tasso di inflazione non rappresenta l’unico parametro al quale viene agganciato il tasso offerto dalla cedola di un’obbligazione. La cedola potrebbe essere commisurata all’indice finanziario o all’andamento di uno specifico prezzo di un titolo o materia prima, ed è quindi sempre condizionata all’andamento dei mercati.
Come si investe in Obbligazioni a Tasso Variabile
Per capire se stiamo investendo in un’obbligazione con un rendimento interessante occorre valutare se il prezzo a cui la stessa obbligazione viene collocata sul mercato è adeguato o meno. Facendo un esempio pratico, immaginiamo di acquistare un Btp decennale con un rendimento del 3% e il Tesoro ha emesso un BTp a 10 anni con cedola variabile legata all’inflazione allo 0,50%. Se l’emissione è avvenuta alla pari e il mercato acquista il bond, vuol dire che gli investitori lo ritengono conveniente come se acquistassero una obbligazione a cedola fissa. Questo implica che le aspettative in merito alla crescita dei prezzi per il decennio si aggirano attorno all’1,3%.
Ma nel caso in cui le aspettative d’inflazione fossero superiori, il mercato potrebbe orientarsi sul BTp con cedola variabile indicizzata all’inflazione, perchè potrebbe offrire rendimenti decisamente più allettanti. Ovviamente si tratta solo di una scommessa perchè gli investitori non hanno la classica “sfera di cristallo” per sapere cosa accadrà in futuro e quale sarà l’andamento dell’inflazione. Lo stesso esempio vale per ogni altra obbligazione con tasso variabile, quando l’indice o il titolo a cui esso si aggancia registra una performance al di sotto delle attese.
Le migliori obbligazioni
Tra le migliori obbligazioni italiane, oltre a quelle emesse direttamente dallo Stato e con cedola, spiccano i bond societari e le obbligazioni zero coupon. Nella prima parte del 2023 fra le migliori obbligazioni spicca il bond di Telecom con scadenza 24 gennaio 2033 la cui cedola è stata pari al 7,75%. Tra le altre da segnalare in evidenza anche il bond ENEL 5,25% con scadenza 29 settembre 2023 con rendimento al 5,25%, seguito dal bond Leonardo 4,785% con scadenza 24 marzo 2025, con cedola al 4,88%.
Tra le obbligazioni zero coupon spiccano soprattutto i BOT, ossia i Buoni ordinari del Tesoro. Si tratta di titoli a breve termine, con scadenza ad un anno che hanno avuto dei rendimenti molto interessanti come il bond Turchia 11,875% (scadenza 15 gennaio 2030), con cedola all’11,875%. In questa lista da menzionare anche il bond Brasile 8,875% con scadenza 15 aprile 2024, cedola a 8,875% e il bond SudAfrica 8,875% con scadenza 28 febbraio 2023, cedola a 8,875%.
In genere le obbligazioni statali sono associate a basso rischio e basso rendimento, mentre il rischio è sicuramente molto più elevato per le obbligazioni corporate e per le obbligazioni dei Paesi emergenti. Sono molto seguiti dai mercati, in questo momento, i bond del Brasile e di altre nazioni in forte espansione come Egitto, Cile e Colombia. Ovviamente bisogna ponderare con attenzione e cautela gli eventuali rischi, trattandosi di paesi fortemente indebitati e quindi a rischio default.
I vantaggi legati all’investimenti sulle obbligazioni a tasso variabile
Se è vero che le obbligazioni a tasso fisso stabilizzano un portafoglio azionario, le obbligazioni a tasso variabile hanno il vantaggio di essere meno esposte alle variazioni dei tassi e hanno una volatilità minore rispetto ai titoli a tasso fisso. Per questo motivo sono più vantaggiosi per coloro che vogliono avere un portafoglio azionario diversificato. Di contro, quando i tassi tendono a scendere,anche questo tipo di obbligazioni avranno un rendimento più basso e quindi si deprezzeranno.
Le obbligazioni a tasso variabile rendono dunque il patrimonio meno volatile e per questo motivo sono da consigliare a coloro che vogliono costruire un portafoglio azionario meno esposto alle fluttuazioni del mercato. Tuttavia è bene non farne incetta anche perché i rendimenti di lungo termine possono risultare più bassi rispetto a quelli del mercato azionario e perfino inferiori rispetto ai rendimenti delle obbligazioni a tasso fisso.