L’imposta sul valore aggiunto, e più comunemente nota come iva, è un tipo di imposta applicabile a quasi tutti i beni e servizi che vengono acquistati e/o venduti, ai fini degli usi e consumi.
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Sebbene tutti i Paesi dell’Unione Europea in materia di iva siano quasi in armonia tra loro, è bene sottolineare che vi sono delle piccole oscillazioni a seconda del principio di destinazione, ed è per questo che l’imposta sul valore aggiunto viene direttamente versato al governo del Paese all’interno del quale vive il consumatore che effettua l’acquisto, o la vendita del bene o prodotto.
La gestione dell’iva, in realtà, costituisce un punto fondamentale del mercato unico europeo, in quanto l’UE riscuote una percentuale dalla somma totale che ogni Paese membro raccoglie. Distinguiamo due tipi di aliquote che vengono applicate in materia di iva, e in relazione alle quali l’UE stabilisce di avere un minimo del 15% per quella standard e un minimo del 5% per quella ridotta, senza poi considerare l’aliquota zero o quella speciale, concesse solo ad alcuni articoli.
Le stesse, inoltre, variano dunque da Stato a Stato: tra i Paesi più economici secondo l’iva standard vi sono Svizzera, Turchia e Germanica con una aliquota che oscilla tra il 10 e il 19%, tra quelli più cari invece ritroviamo Ungheria e i Paesi scandinavi con un picco che arriva anche al 27%; l’Italia, così come la Spagna e la Francia, si mantengono su aliquote che variano dal 20% al 23%.