Oggi più che mai, nel momento in cui si acquista una casa o ci si trasferisce, è assolutamente fondamentale essere aggiornati in materia di efficienza energetica: conoscendo meglio determinati aspetti dell’abitazione dove si andrà ad abitare sarà dunque possibile tenere monitorati i consumi (e dunque alleggerire la bolletta) e in parallelo comportarsi in maniera sostenibile, con un occhio di riguardo nei confronti delle emissioni di CO2 e dunque del pianeta Terra. Da questo punto di vista, l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) gioca un ruolo cruciale, poiché ci fornisce molte informazioni dettagliate sulle prestazioni energetiche di un edificio. Un APE dunque non solo è obbligatorio per legge ma può anche fornire indicazioni chiare su come migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione o di un edificio commerciale. Vediamo insieme di cosa si tratta e come fare per ottenerlo.
Approfondimenti
Indice
Cos’è l’attestato di prestazione energetica
Gli elementi di base dell’attestato di prestazione energetica
Come si ottiene l’attestato di prestazione energetica
Cos’è l’attestato di prestazione energetica
Si tratta di un attestato obbligatorio da presentare in concomitanza con operazioni di compravendita, donazione o locazione di un immobile. Tale requisito è vincolante sia nei casi di trasferimento tra privati sia quando l’operazione coinvolge un’agenzia immobiliare, riguardando sia l’affitto di edifici completi che di singole unità immobiliari. La necessità di ottenere l’APE si estende a nuove costruzioni e interventi di ristrutturazione che interessano più del 25% della superficie dell’immobile.
L’attestato di prestazione energetica è documento indispensabile dal punto di vista normativo, poiché ci consente di determinare la classe energetica di un edificio, posizionandolo su una scala che va da A4 (indicante la massima efficienza energetica) a G (che rappresenta il livello minimo). Tale sistema di classificazione è valido dal 1° ottobre 2015 ed è basato su un totale di 10 classi: A4/A3/A2/A1/B/C/D/E/F/G, determinate in base ad un range di variazione proporzionale del valore dell’indice EP di un edificio.
Affinché l’APE sia valido, è fondamentale che venga rilasciato da un professionista accreditato, il quale avrà previamente esaminato attentamente le peculiarità dell’immobile oggetto della certificazione. La normativa a riguardo, per il resto, è stata aggiornata in data il 26 giugno 2015, con l’emanazione di tre diversi decreti interministeriali che trattano dei requisiti minimi, delle linee guida per la certificazione energetica degli edifici, degli schemi, e delle modalità di riferimento per la redazione della relazione tecnica del progetto.
Gli elementi di base dell’attestato di prestazione energetica
Sono numerose le informazioni chiave che un simile documento deve possedere. Nello specifico, un APE che si rispetti deve per forza di cose includere:
- L’indicazione della resa energetica complessiva, espressa in termini di consumo totale di energia primaria e di energia primaria non rinnovabile.
- La qualità energetica dell’edificio, che comprende tutti gli indicatori di efficienza termica per il riscaldamento invernale, l‘area solare equivalente e la trasmissione periodica del calore.
- Gli standard minimi di efficienza energetica.
- La categoria energetica, determinata tramite l’indice di rendimento energetico complessivo.
- Le proprietà termo-igrometriche.
- Indicatori di prestazione per l’energia rinnovabile e non rinnovabile, nonché l’energia elettrica esportata.
- Consumo annuale di energia.
- Le emissioni di anidride carbonica prodotte.
- La lista dei servizi energetici e delle relative efficienze.
- Alcuni eventuali suggerimenti per migliorare l’efficienza energetica con proposte di interventi significativi ed economicamente vantaggiosi (un esempio potrebbe essere rappresentato dal classico cappotto termico).
Come si ottiene l’attestato di prestazione energetica
Per poter stilare un certificato di prestazione energetica valido sarà indispensabile condurre un sopralluogo sull’edificio, affidato ad un professionista qualificato in materia. Il suddetto tecnico porterà a termine una serie di valutazioni volte a verificare le caratteristiche strutturali dell’edificio in questione. Considererà una vasta gamma di parametri, dai dettagli della caldaia alla presenza di sistemi in grado di generare energia, fino alla qualità degli infissi. Attraverso l’uso di specifici software, l’analisi energetica dell’edificio permetterà di esaminare le proprietà delle murature, la geometria dell’edificio, il sistema di raffreddamento e riscaldamento degli ambienti, oltre al tipo di impianto utilizzato e l’eventuale presenza di sistemi per la produzione di energia rinnovabile.
Una volta completati tutti i calcoli e le valutazioni del caso, il certificatore redigerà un documento che includerà l’attestato di prestazione energetica e di locazione, sintetizzando tutte le caratteristiche energetiche dell’immobile. Il proprietario sarà poi ovviamente tenuto a conservare l’APE insieme a tutti gli altri documenti relativi alla proprietà. In parallelo sarà obbligatorio inviare una copia elettronica al relativo registro informatico regionale.
Il costo finale dell’operazione, a seconda della città dove è situato l’immobile, potrebbe variare dai 150 ai 250 euro circa; la sua validità massima è di 10 anni, a patto però che la caldaia o il relativo impianto vengano sottoposti a controlli periodici. Se dovesse risultare necessario effettuare degli interventi sull’immobile con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza energetica l’APE andrà necessariamente aggiornato. Come già anticipato, infine, al di là dell’obbligo di legge l’APE è dunque uno strumento molto prezioso per gli utenti finali perché permette loro di tenere sempre monitorati i propri consumi e, di conseguenza, i costi di elettricità e riscaldamento.