Ormai da diverse sedute borsistiche il titolo di Saipem SpA è in territorio negativo con andamenti al ribasso di anche sopra di un punto e mezzo a seduta. Questa fase calante segue una fase di rally che ha portato il titolo a registrare una crescita del +147,46% rispetto all’anno precedente. Nell’anno in corso, il picco maggiore del prezzo delle azioni Saipem ha toccato 1.655 Euro per azione, raggiunto il 12/09/2023, mentre il valore più basso pari a 1.1305 Euro è stato raggiunto il 02/01/2023.
Approfondimenti
La lunga e prestigiosa storia di Saipem iniziò nel secondo dopoguerra. Da allora, il gruppo italiano che opera nel settore dei servizi energetici e infrastrutturali, è cresciuto in maniera esponenziale raggiungendo livelli di eccellenza in ben 62 paesi nel mondo.
La società venne fondata a Milano nel 1956 diventando subito uno dei brand più prestigiosi nel settore dell’erogazione di servizi energetici e nella realizzazione di infrastrutture connesse. Saipem è l’acronimo di Società Anonima Italiana Perforazioni e Montaggi con sede a San Donato Milanese. Il Ceo dell’azienda è Francesco Caio, una figura di prestigio per avere già svolto la stessa mansione al servizio di Poste Italiane, avendo ricoperto in precedenza anche la carica di presidente di Alitalia-ITA. I principali azionisti di Saipem sono due gioielli di stato, come Eni (che detiene il 30,54% delle quote totale) e CDP Industrial, che detiene il 12,55% delle quote.
Saipem, cenni storici
Saipem nacque dallo spin-off parziale di Snam, la Società Nazionale Metanodotti, acquisendo nel tempo il ruolo di leader a livello mondiale nella realizzazione e progettazione di piattaforme mobili e fisse, con sistemi di controllo estrazione di idrocarburi sottomarini. Si tratta di un’azienda in grado di garantire elevati standard di sicurezza e di qualità nella perforazione e che negli ultimi anni si è affermata anche nel settore delle energie rinnovabili.
Attualmente il gruppo Saipem è presente in 62 paesi e dà lavoro a 32 mila dipendenti di diverse nazionalità. Il suo fatturato, nel 2021, ha toccato quota 6.88 miliardi di euro, in calo di oltre 7 punti percentuali rispetto all’anno precedente, anche a causa dell’aumento dei costi delle materie prime causato anche dalla guerra in Ucraina.
Nel 2020 il titolo Saipem subì grossi scossoni in borsa anche a causa del CoVid-19, realizzando perdite che sfiorarono i 70 punti percentuali nel periodo tra gennaio e settembre. Un vero e proprio tracollo di fronte al quale l’azienda ha messo in mostra le proprie doti di resilienza, riuscendo a risalire la china man mano che l’effetto Covid si è dissolto, impattando in misura minore sull’economia nazionale e mondiale.
Cosa fare con le azioni Saipem?
Nel luglio 2022 Saipem ha proceduto all’aumento di capitale che ha visto sottoscritto il 70% di nuove azioni per un ammontare pari a 1,39 miliardi. A breve, il gruppo italiano farà un ulteriore aumento di capitale di 2 miliardi con un prezzo che al momento appare volatile e quindi difficilmente “pronosticabile”. Finchè non avverrà una fase di assestamento, fare investimenti sul lungo periodo sul titolo Saipem appare quantomeno azzardato, almeno per coloro che adottano una strategia “buy and hold”.
Per chi invece opta per il trading intraday, il titolo Saipem può rappresentare una ghiotta opportunità per realizzare dei profitti, speculando sulle fluttuazioni di prezzo. Ovviamente questo discorso vale per i trader professionisti che sanno riconoscere i segnali di trading e sanno agire con tempestività, mentre chi è poco pratico farebbe bene a tenersi lontano da questo titolo per via dell’elevata volatilità.
Le prospettive di Saipem correlate al prezzo del petrolio
Non va trascurato il fatto che, con i prezzi del greggio in continua ascesa, i titoli petroliferi quotati a Piazza Affari possano proseguire quella fase di rally già iniziata ad inizio 2023. I pesi massimi di questo settore, Eni, Saipem e Tenaris, potrebbero trarre vantaggi indiscutibili soprattutto se i futures sul Brent dovessero salire nelle prossime settimane oltre i 94 dollari al barile e i futures del West Texas Intermediate toccheranno quota 92 dollari come pronosticato dagli esperti.
Secondo le previsioni di tanti esperti, i prezzi dell’oro nero potrebbe continuare a salire ancora anche per via dei continui tagli di produzione decisi dai paesi Opec. Non è un caso che lo stesso amministratore delegato di Chevron, secondo produttore energetico statunitense, Mike Wirth, abbia paventato l’ipotesi di un’ascesa del petrolio sopra i 100 dollari al barile. Il titolo Saipem è uno tra quelli strettamente correlati positivamente e significativamente alle dinamiche dei prezzi del petrolio.
Negli ultimi tre mesi il Brent ha guadagnato circa il 25%. Una crescita esponenziale, alla quale ha fatto da eco la crescita del titolo Saipem che ha messo a segno un rialzo intorno al +28%. Diverso il discorso per Eni, che ha pagato dazio alla diversificazione delle proprie attività, ottenendo dei guadagni minori dalla crescita del prezzo del petrolio. Proprio l’andamento dei futures sul petrolio saranno fondamentali per il destino del titolo Saipem. Per il momento, una strategia attendista potrebbe essere quella migliore, in attesa di una inversione di tendenza o una decisa risalita del prezzo del petrolio.