Il miglior ETF mercati emergenti non è lo stesso ETF che si usa per investire nelle oscillazioni di prezzo dei metalli, oppure nel mercato dei titoli legati alle obbligazioni di Stato in Paesi che hanno una tenuta migliore sui mercati e monete più forti (euro, dollaro, yuan, ecc.). I più esperti utilizzano un portafoglio diversificato di ETF, per avere tutto sotto controllo e per gestire le diverse opzioni a disposizione in tempo reale ed evitare così inutili rischi. Questi mercati sono volatili, ma proprio per questo la propensione al rischio è un fattore da tenere in considerazione. Lo sa bene Michael Burry, noto per aver utilizzato questi strumenti finanziari per andare oltre alle indicazioni degli indici azionari e proteggersi così dalla speculazione che sarebbe avvenuta di lì a poco. Ecco quali sono gli errori da evitare e come scegliere i migliori ETF in base al mercato emergente di riferimento.
Approfondimenti
Miglior ETF per mercati in crisi
Prima di vedere come muoverti e qual è il miglior ETF mercati emergenti – soprattutto quando si parla di un contesto di crisi e di guerra – è bene ricordare a cosa si fa riferimento quando si ha nel portafoglio degli ETF. Gli Exchange Traded Funds sono dei fondi che consentono di seguire l’andamento delle azioni o delle obbligazioni sul mercato riducendo i rischi collegati all’investimento, come li definisce Borsa Italiana. Gli ETF non eliminano del tutto il rischio, anzi: usarli male o comunque senza un’adeguata analisi tecnica del mercato di riferimento significa perdere molto di più rispetto alla perdita di valore di un titolo come un’azione o un’obbligazione.
L’aggiornamento in tempo reale e l’assenza di una scadenza consente a chi investe in ETF di abbassare i costi di gestione e di ottenere una sicurezza quando la società che si riferisce al titolo fallisce. Certo, l’ETF perde quota in questi casi, ma è ancora valido, cosa che non avviene per titoli come azioni e obbligazioni, che diventano carta straccia quando la società fallisce. I mercati dove puoi usare gli ETF sono tantissimi: Paesi emergenti, cambi di valute, materie prime, titoli di società medie e grandi (difficilmente le piccole realtà si trovano in mercati così volatili, ecc.
Come agire con gli ETF nei mercati che sono in guerra o in crisi? Prima di tutto, è bene seguire una massima della finanza, cioè ciò che scende deve salire e ciò che sale deve scendere, che indica come i dati sui mercati cambiano continuamente, accanto al fatto che gli ETF possono seguire questo andamento. Seguendo questo pricipio – da verificare nei tempi in base a una corretta analisi tecnica – puoi ritenere che la Cina uscirà dalla deflazione e che il rublo si apprezzerà prima o poi (solo per fare due esempi vicini), oppure che Israele alla fine riuscirà nella sua lotta contro Hamas. In questi contesti di guerra o di presenza di fenomeni macroeconomici e di scelte politiche che incidono sull’economia, gli ETF servono ad avere titoli che per ora hanno un valore più basso, ma che saliranno al cambiamento delle condizioni.
I cambiamenti di questo tipo derivano da scelte politiche e da contesti internazionali: le risoluzioni internazionali o le scelte dei singoli Paesi possono far cambiare di segno ai mercati in pochissimo tempo e avere dei titoli ETF nei mercati che si basano sui cambi di valuta possono rispondere all’esigenza di avere una base di partenza quando le condizioni cambieranno, il che è un vantaggio competitivo rispetto agli altri trader, che cercheranno di recuperare moneta in un mercato che in quel momento ne evidenzia la scarsità (almeno per un breve periodo).
Quali caratteristiche deve avere il miglior ETF per Paesi emergenti
Come investire con il miglior ETF mercati emergenti quando si parla dei Paesi in via di sviluppo? Ci sono degli indici di riferimento specifici per queste realtà economiche:
- FTSE Emerging.
- MSCI Emerging Markets.
- MSCI Emerging Markets IMI.
I tre indici consentono agli ETF di replicare l’andamento azionario delle monete dei Paesi emergenti. In più JustETF evidenzia in un articolo dedicato gli ETF migliori per poter iniziare a seguire l’andamento dei Paesi emergenti in tempo reale. Il miglior ETF per gli Stati in via di sviluppo deve tenere conto anche dell’instabilità politica dei singoli Paesi e fornire una visione d’insieme che ti permetta di investire e disinvestire velocemente in base agli indici.
Come fare l’analisi tecnica su monete dei mercati emergenti
Oltre a verificare l’andamento dei mercati e gli indici di riferimento specifici per il mercato emergente, nelle tue analisi di mercato ricordati di approfondire anche il collegamento con le economie solide. Per esempio, alcuni Paesi africani hanno una moneta che rappresenta il debito con la Francia e che si riferisce al periodo coloniale. Così verificare come va l’economia francese e in generale quella europea può essere un riferimento in più, soprattutto per capire se lo stravolgimento politico del singolo Paese può influenzare gli altri. Anche dare un’occhiata ai dati economici dei Paesi che investono in quelli emergenti e le direttive ONU e FMI possono essere molto utili per effettuare delle previsioni che tengono conto anche del contesto.