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Gestire crediti incagliati: strategie efficaci

Crediti incagliati, come recuperarli

Crediti incagliati, cosa sono e come gestirli? Partiti come una risorsa per le imprese edili e per far recuperare un po’ di fiato all’economia italiana, i crediti incagliati sono diventati un problema per le aziende – soprattutto nel settore edilizio – dove non è più possibile utilizzarli per ottenere dei prestiti o delle fideiussioni bancarie dopo le novità introdotte in Legge di Bilancio. Quali sono le novità e come uscirne dalla situazione dei crediti incagliati? Scopriamolo insieme!

Che cosa sono i crediti incagliati

Che cosa sono i crediti incagliati
Denaro

I crediti incagliati hanno un valore di 17 miliardi di euro. Parliamo di cessioni del credito introdotte con il Superbonus del Governo Conte e che pian piano il Governo Meloni sta riassorbendo con una serie di decreti, tra cui il decreto legge n.11/2023.

In generale i crediti incagliati sono della liquidità che le banche hanno dato e che il cliente non può rimborsare, diventando così un debito. Con il Superbonus alle prime battute c’erano due possibilità:

  1. Decidere di cedere il credito e di ottenere la somma poi al termine dei lavori da parte dello Stato. Questa possibilità è andata sfumata dopo pochi mesi dall’entrata in vigore della legge sul Superbonus;
  2. Decidere di trasformare i crediti incagliati in detrazioni per le tasse successive. In prima battuta questa soluzione è andata per la maggiore, perché ti bastava indicare l’importo del credito in sede di dichiazione dei redditi.

Il problema è che anche in questo secondo caso i crediti incagliati si sono trasformati in una difficoltà per le casse dello Stato, tanto che per il 2024 la normativa di riferimento ha previsto di spalmare chi ha crediti in 10 anni come obbligo di legge. Che fine fanno i crediti di questo tipo e quali sono le strategie per recuperarli in modo da non trasformarli in un debito difficile da gestire per un’azienda e non solo?

Che fine fanno i crediti incagliati

Che fine fanno i crediti incagliati
Denaro

I crediti incagliati per i lavori edilizi effettuati nel 2024 saranno spalmati da 4 a 10 anni. Per gli anni precedenti, invece, l’Agenzia delle Entrate aveva già previsto la comunicazione entro il 30 novembre 2023 per poter procedere a dividere i crediti in rate per poterli sbloccare e non perderli.

Sui nuovi crediti, invece, la detraibilità passa da 4 a 10 anni proprio per dare fiato alle casse dello Stato. In particolare, questa strategia per i crediti incagliati avrebbe un valore di 12 miliardi di euro tra il 2024 e il 2025. Le rate annuali saranno 4 per il Superbonus e 5 per il Sismabonus.

Quali banche hanno riaperto la cessione del credito 2024?

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Denaro

Alcune banche avevano riaperto nel 2023 la possibilità di sbloccare i crediti incagliati, almeno per quelli che erano già stati rendicontati con gli strumenti dell’Agenzia delle Entrate, in accordo con il Ministero delle Finanze.

  • Enel X;
  • Intesa Sanpaolo;
  • Sparkasse;
  • Credit Agricole;
  • UniCredit;
  • Poste Italiane.

Le banche che avevano aderito all’iniziativa erano state:

Non sappiamo se questa possibilità è disponibile anche oggi. Infatti, a partire da 2025 le banche non potranno più accettare i crediti incagliati. Vale anche per compagnie assicurative e società intermediarie che hanno crediti crediti a un corrispettivo inferiore al 75% del valore nominale.

In questi casi per norma le rate annuali per dividere i crediti saranno 6 e non 10, come previsto dalla normativa di riferimento. È importante ricordare che la situazione può cambiare di anno in anno – come già avvenuto – per via dei riferimenti normativi inseriti nella Legge di Bilancio.

Cosa fare se la banca non accetta la cessione del credito: le strategie

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Denaro

Quali sono le strategie utili per risolvere il problema dei crediti incagliati?

  • Rivolgersi a Poste Italiane. La legge 67/2024 consente di chiedere a Poste Italiane di gestire la pratica dei crediti incagliati. Il sistema non consente di avere la certezza dell’approvazione della pratica, ma è una strategia utile alla quale Poste ha dedicato una pagina specifica sul suo sito. Purtroppo anche qui si assiste a una stretta in merito dopo il 30 maggio 2024 e non è detto che la pratica vada a buon fine.
  • Procedere con l’estensione della detrazione fino a 10 anni. Pur di non perdere i crediti incagliati – e di non ritrovarseli come un debito non soluto – conviene approfittare della Legge di Bilancio 2024 per spalmare i crediti fino a 10 anni. Così non saranno più un problema e potrebbero diventare un piccolo sconto sulle tasse da pagare come impresa, il che non guasta mai.
  • Verificare la presenza del Sismabonus e di altri contributi a fondo perduto. Se il lavoro è stato effettuato in una zona ad alto impatto sismico, si può accedere ai 35 milioni di euro per il 2025 per interventi di riqualificazione energetica per le Regioni: Emilia-Romagna, Ischia, Molise, Calabria e Basilicata.

Prima di scegliere la strategia più adatta alla tua situazione per i crediti incagliati, ti consigliamo di rivolgerti a un professionista abilitato, che possa darti dei consigli validi per la tua situazione nello specifico. Infatti, la normativa è complessa ed è impossibile definire caso per caso cosa fare con un singolo articolo generale.

Per poter verificare lo stato dei crediti incagliati già gestiti negli anni passati, puoi fare riferimento al tuo profilo sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dove troverai tutte le informazioni relativi a questa pratica.

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