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Come leggere l’indennità di cassa commessa nella busta paga: Tutti i dettagli da conoscere

Donna che paga con il poss alla cassa e una cassiera con computer bianco

Con il termine indennità di cassa ci si riferisce a una maggiorazione dello stipendio per alcuni dipendenti che lavorano, ad esempio, nel settore commercio. Infatti, soprattutto per cassieri e cassiere, ogni giorno a contatto con il denaro, ci possono essere dei rischi legati all’ammanco a fine giornata. Questa maggiorazione, infatti, spetta soltanto ai cassieri ed è presente in busta paga. Ecco come leggere l’indennità di cassa commessa nella busta paga e a quanto ammonta l’indennità di cassa per commesse

L’indennità di cassa per le cassiere: qual è la maggiorazione

Se i dipendenti del settore aviazione hanno avuto un aumento di stipendio, anche per le cassiere la busta paga vede una maggiorazione a causa dell’indennità per cassiere. Questa indennità di cassa è pari al 5% della retribuzione complessiva ed è presente sia nel caso di un contratto part-time che full-time. Il lavoratore, dunque, ogni mese ha diritto a percepire questa percentuale in più. Nello specifico, questo aumento di stipendio può avvenire sia, come detto, in percentuale oppure stabilendo una quota fissa. Saranno i singoli contratti collettivi nazionali di lavoro a quantificare questo aumento.

Inoltre, è facile individuare questa somma nella busta paga. Infatti, è visibile nella voce “Indennità di cassa”. Tuttavia, ci possono essere i casi in cui il datore di lavoro decida di dare al suo dipendente un’indennità di importo superiore rispetto alla norma con il cosiddetto trattamento di maggior favore e può essere previsto nel contratto individuale tra azienda e dipendente.

Indennità di cassa: i requisiti

L’indennità di maneggio denaro è prevista dal CCNL commercio per compensare gli eventuali rischi dalle operazioni effettuate dai commessi come, ad esempio, la ricezione di soldi falsi, errori nel dare il resto e così via. Infatti, secondo l’art. 218 del Contratto di commercio ai dipendenti adibiti alle operazioni di cassa compete questa indennità di cassa e di maneggio del denaro.

Nelle giornate con grande affluenza, come week-end e festivi, può capitare di corrispondere resti errati, di perdere somme di denaro o di essere stati vittime di un furto. In questo caso, l’azienda può scalare gli ammanchi dalla quota di questa indennità. Si pensi, ad esempio, non soltanto ai commessi dei negozi o alle cassiere del supermercato, ma anche ai dipendenti bancari che lavorano allo sportello e che maneggiano ogni giorno tanti soldi. Si tratta, infatti, di una grande responsabilità che deve essere ricompensata con un aumento in busta paga e che va ad evitare il licenziamento. 

L’indennità di cassa, infatti, deve essere considerata come una sicurezza per il lavoratore che può continuare a mantenere il suo posto di lavoro. Infatti, se non ci sono prove che gli ammanchi siano dovuti alla negligenza del dipendente, non ci sono le motivazioni per procedere con un licenziamento. Ecco perché questa indennità protegge sia il dipendente, sia il lavoratore.

Si tratta, dunque, di un’indennità mensile ad hoc che viene riconosciuta per i dipendenti che lavorano in cassa in maniera continuativa. Dunque, non è prevista ad esempio per un dipendente che ha sottoscritto un contratto non come cassiere e che si trovi per qualche tempo a lavorare in cassa.

Se per il cassiere è un diritto avere questa indennità, è anche un dovere per il datore di lavoro che è obbligato per la normativa a versare questa percentuale in più di stipendio. Per questo motivo, i cassieri che si accingono a firmare il contratto devono controllare che questa indennità di rischio sia prevista.

Indennità di maneggio del denaro: a chi spetta

Come anticipato, questa indennità mensile spetta a chi maneggia il denaro con costanza. Nello specifico, deve essere corrisposta non al dipendente che lavora in cassa in maniera occasionale, ma a chi svolge quel lavoro in maniera continua. L’indennità, inoltre, spetta anche a chi custodisce il denaro e ai dipendenti addetti al cambio valuta. Inoltre, nel caso in cui il dipendente non si rechi sul posto di lavoro per malattia, questa indennità non gli spetta: il datore di lavoro la verserà a chi lo sostituisce. 

Le indennità di cassa seguono, poi, le norme dei singoli CCNL. Ad esempio:

  • CCNL bancari
  • CCNL studi professionali
  • CCNL Commercio e terziario
  • CCNL trasporti
  • CCNL metalmeccanici industria
  • CCNL commercio terziario.

Busta paga: quando non c’è l’indennità di maneggio del denaro nel contratto

In alcuni casi, il lavoratore potrebbe non vedersi retribuita questa indennità mensile non per qualche dimenticanza da parte del titolare, ma perché l’indennità di maneggio di denaro non è prevista nel contratto. In questo modo, poiché il lavoratore non è protetto, può subire conseguenze in caso di ammanchi di cassa, soprattutto se consistenti. Il rischio, dunque, è che si proceda con licenziamento (con o senza preavviso). Per questo motivo, come già detto, prima di firmare il contratto serve essere sicuri che l’indennità di cassa abbia la voce in busta paga.

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