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Come finanziare una startup e farla crescere con successo

Come finanziare una startup e farla crescere con successo? Quali le strategie? Ecco le migliori alternative

Quando si parla di startup vi sono delle questioni fondamentali, delle premesse essenziali: come finanziare la giovane realtà e come scegliere lo strumento ideale per farlo? Il trionfo della nascente azienda passa tutto dalle conseguenti risposte a tali quesiti. 

Le fasi di avvio di una realtà di impresa sono le più calde e decisive. Le alternative non mancano: dalle 3F all’Equity Crowdfunding.

Come finanziare una startup, ecco come muoversi

L’atto costitutivo di un’impresa rappresenta un momento essenziale per il cammino esistenziale di una startup, sebbene figuri solamente il primo passaggio. Quando viene istituita una nuova azienda, del resto, diviene di assoluta importanza il possesso del capitale indispensabile allo sviluppo della medesima realtà.

Qualunque nascente società ha occorrenza di risorse per la retribuzione della squadra di lavoro, per il sostegno marketing del prodotto e dei servizi, come anche per le operazioni di ricerca e di sviluppo. Comprendere come ottenere finanziamenti per la propria startup è pertanto una faccenda di primaria importanza. 

Come finanziare una startup, metodologie 

A oggi esistono non poche metodologie per finanziare una startup. Per dirne un paio, si potrebbe prendere in considerazione: il finanziamento esterno o le risorse a fondo perduto. A seguire ecco segnalati gli strumenti più diffusi:

  • Le 3F: family, friends and fools;
  • Bootstrapping, ovvero l’autofinanziamento;
  • Equity Crowdfunding;
  • Incubatori o acceleratori;
  • Business Angel;
  • Finanziamenti bancari;
  • Bandi, premi e competizioni;
  • Fondi di Venture Capital.

Le startup presentano allora differenti alternative sul banco delle possibilità, sebbene ciascuna di esse abbia le proprie peculiarità. Ragion per cui, ben compreso come ogni nuova realtà aziendale debba essere adeguatamente sovvenzionata, è necessario scegliere anche la metodologia maggiormente congrua alle proprie occorrenze. Nel caso poi si trattasse di startup innovativa vi sarebbero determinati vantaggi

Come finanziare una startup, valutazioni

Le realtà cosiddette innovative dovranno compiere una attenta valutazione dei pro e dei contro, e prediligere un finanziamento idoneo alla congiuntura di vita dell’azienda. Occorrerà prestare cautela: un finanziamento erogato nel momento sbagliato potrebbe comportare il dissesto delle start up innovative. I tempi sono sostanziali per la buona conclusione delle operazioni.

Per dirne una, se si facesse una proposta a un investitore con eccessivo anticipo, il rischio sarebbe quello di “bruciare” il contatto, che potrebbe non nutrire interesse anche nel prosieguo. 

Come finanziare una startup: le 3F

Nelle circostanze in cui l’autofinanziamento (ossia il denaro dell’imprenditore) non dovesse bastare, si potrebbe invocare il supporto dei cosiddetti Friends, Family and Fools (o 3F). Del resto, potrebbe essere più semplice persuadere gli amici, i familiari o i “folli”, anziché altre professionalità, a gettarsi in un investimento in un progetto imprenditoriale.

I benefici di un tale approccio sono lampanti:

  • Riduzione delle tempistiche necessarie al reperimento dei capitali essenziali e al conseguimento concreto dei soldi;
  • Garanzia di mantenimento della proprietà della startup;
  • Metodologia flessibile e dinamica;
  • non sono vincolanti particolari garanzie (a differenza di un appella a una banca).

A ogni buon modo sarebbe sempre leale rendere noti i fattori di rischio legati all’investimento, l’onestà intellettuale eviterà sgradevoli conflitti poco produttivi per il futuro della startup.

Friends, Family and Fools – sinergicamente con il bootstrapping – rappresentano una terna di potenziali ingredienti per oltrepassare indenni la celebre “valle della morte”. Ovvero quel lasso di tempo in cui la giovane impresa non è ancora capace di concepire proventi tali da poter coprire ciascuna delle spese.

Come finanziare una startup: Equity Crowdfunding

L’Equity Crowdfunding – conosciuto anche con il nome di Equity Based Crowdfunding – rappresenta una strategiadi investimento di capitale di rischio in imprese non quotate (startup o piccole e medie imprese), messo in atto tramite piattaforme online. 

In pratica, indirizzare finanziamenti presso società per mezzo di una campagna di raccolta fondi rivolta anche a investitori comuni, aventi così la possibilità di divenire soci, e assegnare così risorse notevoli alla startup prediletta.

Attualmente il Crowdfunding rappresenta una tipologia di finanziamenti a rapido sviluppo, opzione scelta da un numero di persone sempre maggiore al fine di differenziare il proprio portafoglio. Mentre, dal lato delle aziende, rappresenta una metodologia di investimento che propone non pochi benefici:

  • I tempi sono rapidi rispetto a diverse operazioni di finanziamento abituale;
  • Avviene con modalità web;
  • Garantisce l’apertura di una forma di azionariato popolare (chiunque potrebbe investire in Equity Crowdfunding, anche partendo da somme “alla mano”);
  • Assicura visibilità mediatica;
  • Concede la creazione di una community di soci-investitori.

E il funzionamento? In Borsa, è possibile comprare mezzi finanziari come le azioni avvalendosi di un qualsivoglia sistema di trading. Ma per le imprese non attive sulle Borse, questo esigerebbe la presenza di un notaio e non pochi iter burocratici. Non è tutto, è alquanto complesso procurarsi informazioni sulle imprese che dispongono aumenti di capitale, per tanti è addirittura impossibile.

Le piattaforme di Equity Crowdfunding, con autorizzazione della Consob, vengono a capo di tali problematiche. È fondamentale rammentare come si sia di fronte a un investimento a elevato rischio, per cui sarebbe opportuno comprenderne ogni elemento prima di ogni azione.

Come finanziare una startup: Incubatori e Acceleratori 

Gli incubatori rappresentano determinate società che supportano gli imprenditori nello sviluppo del proprio schema di business affinché questo si trasformi in un modello che sia a sua volta riproducibile e scalabile.

Dunque, non rappresentano una autentica metodologia diretta di finanziamento di una startup. I cosiddetti incubatori, in seguito alla validazione del prototipo di business della nascente impresa, solitamente predispongono una rete di contatti di investitori. Potrebbero essere paragonati a un trampolino di lancio per l’approdo ai finanziamenti

Gli acceleratori finanziano di prima mano le startup, prendendo parte al capitale. In definitiva, concedono un investimento in denaro per conseguire un ritorno prossimo in genere al 5%-15%. In più, propongono alle startup strategie e piani di accelerazione accordando in sinergia un sostegno sia finanziario sia tecnico; rappresenta una circostanza quanto mai decisiva nel momento seed delle aziende. I programmi, perlopiù, hanno durata trimestrale o semestrale.

In queste fasi le startup ottengono finanziamenti, appoggio (consulenze, marketing, legal etc.) e network. Ovviamente ciascun acceleratore vanta una sua ideologia e strategie diverse. Quindi, essenziale potrebbe essere la valutazione dei risultati raggiunti dai competitor che hanno preso parte a specifiche operazioni di accelerazione.