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Bail in e le crisi bancarie: ecco cosa sapere

Il bail in, che in italiano significa “salvataggio interno”, è un meccanismo bancario che riguarda la gestione delle crisi bancarie utilizzando risorse interne. Tale meccanismo è stato introdotto in Europa con la direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) del 2014, recepita in Italia nel 2016, per la gestione delle crisi bancarie in seguito alla crisi delle banche di Cipro.

Per prevenire che si ripetesse un evento del genere, l’Ue ha emanato la direttiva sul bail in che introducesse un sistema per risolvere le crisi bancarie evitando di ricorrere al denaro pubblico per il loro salvataggio e utilizzando piuttosto le risorse interne.

bail in
grattacieli

Come funziona il bail in

La direttiva che ha emanato il bail in ha dato alle autorità di risoluzioni, nel caso dell’Italia la Banca d’Italia, il potere di gestire la crisi e di intervenire per effettuare la risoluzione per evitare la liquidazione di una banca in crisi. Nel caso in cui la crisi non sia sanabile l’autorità può decidere se vendere l’attivo, trasferirne le attività o applicare il bail in.

Il bail in prevedere la svalutazione di azioni e crediti e assorbimento delle perdite da parte degli azionisti. Se le perdite non sono coperte dalle azioni, allora queste vengono convertite in azioni di obbligazioni subordinate, cioè, nel caso fallisse la banca questi hanno diritto al rimborso.

Le attività finanziarie interessate nel salvataggio interno, il bail in, sono le azioni emessi dalla banca, poi le obbligazioni subordinate, e successivamente le obbligazioni ordinarie non garantite e non subordinate. In ultima istanza, in casi estremi, vi è l’interessamento dei depositi bancari con un importo oltre i 100.000 euro (pari alla soglia massima di protezione prevista dal sistema di garanzia dei depositi), con una conversione parziale in azioni (massimo l’8% del deposito) o una riduzione del loro valore.

Dal bail-in sono esclusi:

. Depositi protetti:

  • Depositi di importo fino a €100.000 garantiti dal Fondo di garanzia dei depositi.
  • Depositi oltre €100.000 a condizione che l’esclusione sia necessaria per evitare il contagio e preservare la stabilità finanziaria, e che il bail-in sia applicato ad almeno l’8% delle passività totali.

. Passività garantite:

  • Covered bond e altri strumenti garantiti.
  • Passività con garanzie reali o fideiussioni prestate da enti pubblici o organismi internazionali.
  • Crediti verso l’amministrazione pubblica.
  • Salari e stipendi dei dipendenti.
  • Passività previdenziali e assistenziali.
  • Depositi interbancari.
  • Titoli di debito emessi dalla banca e detenuti da altre banche del gruppo.

. Passività che possono essere escluse in via discrezionale:

  • Passività strategiche per il funzionamento della banca.
  • Passività verso clienti definiti “essenziali”.

Esempio di bail in:

Immaginiamo una banca con 100 milioni di euro di perdite e 200 milioni di euro di depositi, di cui 150 milioni superiori ai 100.000 euro garantiti.

  • Azionisti: Perdono tutto il loro investimento (valore delle azioni azzerato).
  • Obbligazionisti subordinati: Le loro obbligazioni, per un valore di 50 milioni di euro, vengono convertite in azioni.
  • Depositi oltre 100.000 euro: I 50 milioni di euro eccedenti la garanzia vengono convertiti in azioni (per un massimo dell’8%, ovvero 4 milioni di euro) o subiscono una riduzione del loro valore.

Vantaggi e svantaggi del bail in

  • Evita l’utilizzo di denaro pubblico: Il bail in evita che lo Stato intervenga con soldi pubblici per salvare le banche in crisi, riducendo il rischio di un aumento del debito pubblico.
  • Promuove la stabilità del sistema finanziario: Assicurando che le banche siano in grado di risolvere le proprie crisi internamente, il bail in contribuisce a una maggiore stabilità del sistema finanziario nel suo complesso.
  • Tutela i piccoli depositanti: I depositi fino a 100.000 euro sono garantiti e non sono soggetti al bail in.

Rischi del bail in per gli investitori

Il bail in può comportare serie perdite per azionisti, obbligazionisti e correntisti con depositi oltre 100.000 euro. Durante tutto il processo può crearsi una fase di incertezza e instabilità dell’intero sistema finanziario.

In definitiva, il bail in è uno strumento complesso con implicazioni importanti per le banche, i loro investitori e i depositanti. È fondamentale che tutti i soggetti coinvolti siano informati sul suo funzionamento e sui potenziali rischi e benefici.

I rischi per risparmiatori e investitori in caso di bail-in di una banca possono essere così riassunti riguardano sicuramente le perdite finanziarie ma anche la riduzione della liquidità. In caso di bail-in, l’accesso ai depositi bancari potrebbe essere temporaneamente limitato, con conseguenti difficoltà per i correntisti a disporre delle proprie risorse.

Inoltre, può generarsi il panico tra gli investitori che possono iniziare prelievi di massa dai depositi e questo non fa altro che aggravare la crisi della banca.

Una banca sottoposta a bail-in potrebbe subire un danno alla propria reputazione, con ripercussioni negative sulla fiducia dei clienti e sulla sua capacità di attrarre capitali.

Attivare il meccanismo di bail in non è così facile e immediato, si tratta di uno strumento di casi estremi utilizzato per evitare il fallimento di una banca e tutelare i depositi fino a €100.000. Le autorità di vigilanza pongono in atto diverse misure per prevenire le crisi bancarie e per proteggere i risparmiatori.

Tuttavia, è importante che i risparmiatori e gli investitori siano consapevoli dei rischi potenziali associatedi al bail-in, in modo da poter prendere decisioni informate sulla gestione dei propri risparmi.

Per mitigare i rischi gli investitori dovrebbero diversificare i propri risparmi tra banche diverse e diversi prodotti finanziari. Informarsi sui rischi associati e depositare solo somme necessarie e fare molta attenzione alla solidità finanziaria della banca prima di decidere di affidarle i propri risparmi.

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