Uno degli spauracchi principali per tutti i possessori di una partita IVA è la possibilità che un proprio cliente, dopo aver ricevuto il servizio di cui aveva bisogno, lasci delle fatture non pagate nei confronti del professionista.
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Non essendoci un contratto firmato come accade nel caso dei dipendenti, riuscire a farsi pagare se il proprio cliente non rispetta gli accordi può essere un’impresa non da poco. Nel caso in cui ci si dovesse ritrovare a dover recuperare un credito, ad ogni modo, è di importanza cruciale la rapidità: tanto più tempo lasciamo passare, tanto più difficile potrebbe essere complesso ricevere i soldi che ci sono dovuti. Ecco perché è così importante attivarsi in tempi rapidi per avviare le procedure di recupero crediti. Vediamo insieme tutto quello che è necessario sapere nel merito della questione.
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Il funzionamento della prescrizione dei crediti
In una situazione ottimale un lavoratore autonomo invia una fattura al proprio cliente e entro un periodo determinato (il pagamento può essere immediato o, come spesso accade, può essere previsto a tre mesi) riceve il relativo compenso. Se però la cifra non venisse effettivamente versata il creditore vanterà nei confronti del suo debitore un diritto che però non è destinato a durare all’infinito. Si tratta, d’altra parte, di un una situazione identica a quello che accade per qualunque altro diritto civile.
Se la cifra non viene richiesta al debitore entro le tempistiche previste scatterà la prescrizione: a quel punto il creditore non sarà più tenuto a richiedere la cifra. In linea di massima, la prescrizione dei crediti comuni si verifica dopo dieci anni, al termine dei quali il diritto a richiedere il credito si estingue. Tuttavia, vi sono situazioni eccezionali in cui la prescrizione del credito avviene entro un biennio, un triennio o un quinquennio.
Le linee guida rispetto alla prescrizione dei crediti sono esplicitate nel nostro ordinamento dall’articolo 2934 del codice civile che recita:
“Ogni diritto si estingue per prescrizione, quando il titolare nonlo esercita per il tempo determinato dalla legge. Non sono soggetti alla prescrizione i diritti indisponibili e glialtri diritti indicati dalla legge”
Affinché questo importante diritto non venga perso il creditore dovrà attivarsi con le apposite operazioni di sollecito al soggetto che gli deve del denaro. Affinché un diritto risulti (eventualmente) prescritto risulterà dunque fondamentale verificare quanto tempo è passato da quando il credito è risultato esigibile.
Una volta passata la prescrizione, il credito si andrà ad annullare solo se il creditore non ha agito e diventa impossibile intraprendere azioni extragiudiziali per il recupero del credito e azioni di pignoramento.
I termini per la prescrizione di fatture non pagate
Parliamo ora delle varie tipologie di crediti, iniziando da quelli commerciali, vale a dire il diritto ad ottenere un compenso monetario in cambio della fornitura di beni o servizi nell’ambito di un contratto. In questo caso affinché si crei un credito sarà necessario che il pagamento venga effettuato dopo la consegna dei beni o la prestazione dei servizi.
In tale scenario i termini per la prescrizione possono variare e di molto a seconda del soggetto che andrà ad emettere la fattura. Come già anticipato, si tratta di crediti che nella maggior parte delle volte vanno in prescrizione dopo 10 anni. Ci sono, ad ogni caso, delle eccezioni, dove la prescrizione si attua in termini più rapidi. Per esempio:
- Le bollette e altri servizi il cui pagamento è ricorrente (5 anni);
- I servizi professionali, comprendenti il compenso per il lavoro svolto e i relativi costi aggiuntivi come quelli forniti da commercialisti, avvocati, geometri, periti e medici (3 anni);
- Altri tipi di crediti, quali quelli derivanti da contratti di trasporto, lavori eseguiti da aziende di manutenzione, prestazioni erogate da istituti educativi privati, agenti immobiliari, premi assicurativi e stipendi per lavoratori dipendenti (1 anno);
- Servizi alberghieri e in generale di accoglienza turistica (1 anno).
Esistono poi anche molte altre casistiche rispetto alla prescrizione dei debiti. Per esempio la misura si applica dopo 5 anni per sanzioni, canoni per beni locati, spese condominiali e dichiarazioni dei redditi. Dopo 3 anni si prescrivono anche i crediti del bollo auto.
Come evitare la prescrizione dei crediti
In che modo, dunque, è possibile tutelarsi? Affinché la prescrizione sia evitata, il creditore dovrà comunicare in modo inequivocabile e ufficiale il proprio desiderio di ricevere il pagamento dal debitore, utilizzando una richiesta di pagamento. Ci sono vari mezzi che un soggetto può utilizzare in questo senso e sono essenzialmente il sollecito ufficiale, la lettera di diffida legale o l’avvio di un procedimento giudiziario. Affinché l’eventuale sollecito abbia effettivo valore, ad ogni modo, sarà fondamentale che la comunicazione avvenga in modo tracciabile, per esempio tramite l’invio di una PEC o di una raccomandata con ricevuta di ritorno: in questo modo si riuscirà ad accertare che il debitore sia effettivamente stato informato della sua mancanza.